Domanda di La voce del Soviet: La scarsa competitività attuale della Ferrari in F1 è dovuta anche alla scelta di non delocalizzare?
Necessaria premessa: la mia tesi parte dal vecchio assunto secondo cui la Formula 1 è una battaglia tra “assemblatori inglesi” e Ferrari.
A mio avviso, questa tesi può risultare ancora molto attuale.
Analizziamo la situazione del momento, introducendo anche l’elemento “politico”: da dove nasce la Brawn GP? Dalle ceneri del colosso nipponico Honda. Ora, in mano inglese – la Brawn GP è di proprietà inglese ed è sponsorizzata dal miliardario inglese Richard Branson, padrone della Virgin – e con le istituzioni della Formula 1 – Max Mosley, presidente FIA, e Bernie Ecclestone, direttore esecutivo della Formula One Management – assolutamente inglesi a darle man forte con le scelte tecniche per la stagione 2009, la neonata scuderia ha dimostrato di saper fare rapidamente molto meglio della Honda, vincendo tutti i GP fin qui disputati tranne uno e portando a punti sempre entrambe le macchine, eccezion fatta per la gara di oggi in cui Barrichello ha dovuto ritirarsi. Ora, un necessario salto indietro nella storia della Formula Uno: con l’80-81 finisce l’era Cosworth, nell’82-83 biennio Ferrari, QUINDI 84-85 ANGLOTEDESCO McLaren-Porsche; dall’86 al 91 dominio Honda (86-87 con Williams, poi con McLaren); dal 92 al 97 Renault (con Williams, con la parentesi Benetton nel 95, il “decollo di Schumacher”), poi NEL 98 TORNA IL BINOMIO ANGLOTEDESCO (McLaren-Mercedes); dal 99 al 2008 è dominio Ferrari interrotto da un biennio monomarca (Renault, 2005-06, con uno spagnolo, Alonso, novità assoluta, campione).
Nel 2008 il campionato piloti ha introdotto un’altra novità, la vittoria di un “colored”, Lewis Hamilton, ora il 2009 pare prospettare non una vittoria all’ultima gara come nella precedente stagione, ma un dominio inglese “white” con Jenson Button.
Sarà un caso, ma viene riproposto, in forma apparentemente nuova, la strategica alleanza anglotedesca, capace di far fuori, con il placet delle istituzioni, le ultime monomarche rimaste nel circus dopo l’abbandono di Honda, ovvero i francesi della Renault e gli italiani della Fiat-Ferrari; il messaggio “nuovo” che dovrebbe passare è che, dopo l’emarginazione di Williams dai giochi, McLaren ora paga il fio della spy-story, limitando il danno al minimo dal punto di vista economico-sportivo, uscendo a testa alta con il piloti 2008, ma non potendo più vincere per un po’.
La stessa Ferrari, dopo aver vinto tanto, dovrà subire per qualche tempo la superiorità tecnica inglese, proposta nell’unico modo ancora sostenibile, e questo appare chiaro fin dagli anni ’80, ovvero in partnership con i tedeschi che non hanno alcuna intenzione di proporre un loro monomarca, mentre gli inglesi, anche volendolo, non ne sarebbero tecnicamente capaci. Ecco dunque che, con la McLaren al bando, e la Ferrari troppo vittoriosa per poter continuare a vincere, è stata ideata a tavolino questa soluzione: continuità anglotedesca via Brawn attraverso l’acquisizione “a costo zero” di un colosso come la Honda Racing, per generare un notevole plusvalore come scuderia, portare avanti un discorso di revisione dei regolamenti per attrarre nuovi investitori e far rientrare nel circus nomi storici come David Richards, defenestrato dalla Honda dopo il secondo posto della BAR nel 2004 e ora in procinto di rientrare in F1 con il neoacquisito (da Ford) marchio Aston Martin.
Con queste premesse, a mio avviso, lo scenario che fin d’ora si prospetta per la F1 è quello della riproposizione, con spunti ben più profondi che in passato, ed in linea con le direttive economiche di carattere generale del momento, ben giustificate da questioni di immagine “globale” che lo sport può rendere in modo unico con grandi ritorni economici e di consenso, di uno scoraggiamento mirato del monomarca a favore delle partnership sovranazionali. Gli inglesi, dunque, sarebbero, insieme ai tedeschi, il “nuovo” che si oppone al “vecchio” rappresentato dagli unici sostenitori rimasti del monomarca, Ferrari e Renault. A questo punto, necessaria la scelta: Ferrari e Renault “costrette” a seguire l’esempio, “delocalizzando” la costruzione dei motori o, più logicamente della macchina oppure alleate nella scissione dalla F1 monopolio inglese del momento e convinte di poter proporre una nuova F1 che sarebbe anche espressione di una superiorità tecnica automobilistica “latino-mediterranea”?
Migliore risposta:
Answer by Gαвяι ~ }
● Hai ragione.. Purtroppo l’Inghilterra domina in Formula 1…
xD
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