Lucio Picci è stato un mio docente, e dopo un semestre passato a frequentare le sue lezioni ho imparato a conoscere e ad apprezzare i suoi modi di fare, spesso bizzarri e provocatori, ma molto interessanti. In seguito alla sua lettera aperta agli studenti, che iniziava con: “Desidero annunciarvi che non vigilerò per evitare che voi copiate, durante l’esame o nel preparare altri testi scritti, perché in coscienza non posso chiedere a voi il rispetto di regole che l’Università di Bologna permette a noi professori di violare”, ho deciso di intervistarlo insieme al mio collega Antonio Musco, per capire meglio la vicenda e per approfondire il tema del plagio accademico.
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